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MANOVRA FINANZIARIA 2011 – TAGLI ALLE AGEVOLAZIONI FISCALI SULLA PRIMA CASA
Passata la legge sulla Manovra Finanziaria 2011 iniziano a scoprirsi i primi altarini sulle conseguenze del provvedimento che dovrebbe salvare l’Italia dalla crisi economica. Peccato che a rimetterci sia sempre il portafoglio dei cittadini e mai quello della Casta. Oltre 10 miliardi di euro di sconti fiscali per la casa subiranno tagli dalla manovra economica.
Le nuove misure colpiranno tutti: chi possiede l’immobile in cui abita, chi lo dà in affitto, chi esegue lavori di ristrutturazione, chi stipula contratti di locazione come inquilino.
I tagli previsti nella clausola di salvaguardia della stessa manovra incideranno su detrazioni e deduzioni (cioè agevolazioni che consentono di ridurre la base imponibile su cui vengono calcolate le imposte) ed arriveranno in due tranches:
– nel 2013 gli sconti fiscali saranno ridotti del 5% (per un gettito di circa 500 milioni di euro);
– nel 2014 le agevolazioni saranno ridotte del 20% (per un ammontare di 2 miliardi di euro).
L’Irpef sulla prima casa era stata abolita 10 anni fa, con l’introduzione della deduzione integrale della rendita catastale dalla dichiarazione dei redditi. Con le nuove norme, la rendita catastale dovrà essere sommata al reddito imponibile ai fini Irpef. In pratica, nel 2013 chi possiede una casa pagherà il 5% della rendita catastale dell’immobile; poi, nel 2014, le tasse aumenteranno per un importo pari al 20% della stessa rendita dell’unità abitativa e delle relative pertinenze. Poiché la rendita catastale è una tariffa d’estimo per gli immobili – in sostanza, è una valutazione stabilita in base al numero dei vani, al luogo in cui sorge l’immobile, ai suoi pregi costruttivi, ecc. – si prevedono differenze di esborsi, anche a livello regionale: infatti, alcune città (come Milano) hanno in programma aumenti degli estimi catastali.
I proprietari di prime case, oltre al ritorno dell’Irpef, subiranno tagli alle agevolazioni, a cominciare da quelli concessi per l’acquisto. Sarà ridotta la detrazione Irpef per gli interessi passivi pagati sui mutui prima casa (19% su un tetto massimo di spesa di 4.000 euro annui) e verrà limitata pure la detrazione Irpef per le provvigioni pagate ai mediatori immobiliari per comprare l’abitazione principale (19% su un importo massimo di 1.000 euro annui).
Effetti sul ritorno dell’Irpef nel 2014, nell’ipotesi di una rendita catastale di 1.000 euro:
– chi ha un reddito lordo di 25.000 euro annui dal 2014 pagherà l’Irpef prima casa sul 20% della rendita catastale, cioè 54 euro in più;
– per chi guadagna 50.000 euro lordi all’anno, l’Irpef prima casa comporterà un costo aggiuntivo di 76 euro;
– per chi ha un reddito annuo lordo di 70.000 euro, le tasse aumenteranno di 82 euro, sempre nell’ipotesi di una rendita catastale di 1.000 euro;
– chi ha un reddito di 100.000 euro lordi all’anno dal 2014 pagherà 86 euro di Irpef sulla prima casa. Queste misure andranno a colpire, ancora una volta, i redditi medio-bassi cioè quelli dei lavoratori dipendenti e pensionati su cui graverà gran parte del “carico fiscale” pendente sugli Italiani. Infatti da soli, queste categorie garantiscono ben l’“82%” dell’intero gettito Irpef.